COMMENTI

IL BISOGNO DI ESPRIMERSI

Ciò che ti spinge verso il teatro è l’assoluto bisogno di esprimerti, la necessità di raccontare idee e pulsioni, l’insofferenza a celare dubbi e domande esistenziali, l’impossibilità di separare il presente, le tracce passate e le visioni future. Forse nel fare teatro, quando si studia, ogni volta che si va in scena o ogni volta che si prende in mano un testo, si esprime il desiderio di rinascere. Sogno impossibile, desiderio proibito. È una visione del teatro. Una visione personale di un linguaggio, che non vorrei dire unico, ma sicuramente preziosissimo, per avvicinare gli uomini. Ritengo che il teatro sia il linguaggio più umano che esista, perché impone agli esseri umani di stare l’uno davanti all’altro, senza artifizi, senza tante sovrastrutture, cercando di mettere a contatto tutte le relative diversità. Nel teatro dovrebbe avvenire quello che dovrebbe sempre accedere nell’ambito del mondo delle relazioni umane. Ovvero che si cresca insieme, che si continui ad imparare. Soggetti che s’incontrano, si contaminano, scambiano esperienze, memorie, progetti, senza difendere posizioni di privilegio o di potere. Vale in un rapporto educativo, vale in un rapporto teatrale.

 

RISERVATO AGLI ALLIEVI

In questo spazio, potrai esprimere la tua idea in merito, riportando, la tua esperienza e le tue impressioni sulla conduzione e sulle modalità operative del corso di recitazione che stai seguendo.

 

 

 

 

 

 

 

Commenti

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  • Francesca Berardini (domenica, 18. gennaio 2015 15:40)

    Il teatro mi sta dando l'opportunità di lavorare su me stessa per superare quei blocchi che ancora non lasciano il via libera alle emozioni. Sì, perché, se si vuole dare nuovamente vita a un
    personaggio o portare lo spettatore a (ri)vivere una determinata situazione, rendendolo partecipe dello spettacolo, bisogna avere una profonda conoscenza di se stessi, oltre che vigilanza.
    Conoscere se stessi a volte può spaventare perché si incontrano ferite e ricordi che non ancora guariscono ma è un'occasione ottima per impegnarsi di più. E anche ciò che fa male diventa oggetto di
    studio. Così, ad esempio, capisco che l'essere severa con me stessa è un ostacolo al flusso di emozioni ma anche una cosa che mi può tornare utile per un personaggio.
    Sono felice di aver trovato un ambiente sano in cui poter lavorare in libertà e semplicità, in cui si riscopre che per imparare bisogna farsi piccoli, per emozionare bisogna emozionarsi, per amare
    bisogna amarsi.

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