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AL DIAVOLO L'EREDITA'
AL DIAVOLO L’EREDITA’
Una singolare commedia che immerge lo spettatore, in forma di parodia, nel mondo della fiction, delle telenovelas e del lavoro degli attori. Ambientata in un set televisivo con lo sfondo di una vicenda legata ad una eredità inaspettata e “strana” che sconvolge la vita di un attore sempre in bolletta e che vive a sbafo in casa della fidanzata, "che sembra bruttina ma non lo è". L’erede alla fine si trova dover scegliere tra i soldi e la felicità, ma se accettare l’eredità, vuol dire diventare un delinquente, meglio mandare al diavolo l’eredità. Dubbio amletico per il protagonista e risate a non finire, per il nuovo ed esilarante spettacolo, della Compagnia Teatrale dell‘Università Popolare del Teatro di Campobasso.
REGIA Lino D'Ambrosio
PER AMORE SOLO PER AMORE
L'amore appartiene per sua natura alla sfera dell'indicibile; come tutto ciò che ha a che fare con l'anima, con la dimensione più profonda e segreta dell'essere, è vicino al mistero, si accompagna al silenzio. Superare la barriera dell'inesprimibile, dare forma, corpo all'indicibile è un'impresa folle, “piena di paura”, in cui soltanto gli artisti, i poeti si sono cimentati da sempre. Pertanto, in questo nostro percorso vi proporremo una riflessione, convinti che, l'unico linguaggio possibile rimane quello dell'arte, della poesia, che con i suoi misteriosi poteri alchemici riesce a esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe per sempre celato.
REGIA: Lino D'Ambrosio
AMARE NON E' MAI STATO FACILE
Una rappresentazione proposta seguendo il modello shakespeariano di mescolare nell’arte: sublime e grottesco, tragico e comico, bello e brutto, bene e male, luce e ombra, realtà e fantasia. Genio e sregolatezza che nello spettacolo fa da contrappunto a successi e frustrazioni, amori, odi, sconfitte ai quali prestano voce i grandi personaggi shakespeariani che finiscono col confondersi con l’interprete e ne compongono la biografia. Il mio principale obiettivo quando approccio a un lavoro è semplicemente quello di indagare tra le pieghe del lavoro drammaturgico, insieme agli attori, con l’aiuto il sostegno di tutti i collaboratori. Ho cercato di creare una squadra disposta a giocare, pronta a perdersi, per trovare nell’essenzialità assoluta, senza inutili orpelli, la voglia di raccontare ancora una storia e condividerla con gioia con il pubblico. Fin da subito appare evidente la totale distanza dai soliti canoni di un teatro troppo distante: anzi i personaggi vengono incantati dal clima popolare e spesso pare di assistere ad uno spettacolo giullaresco. Gli stessi attori danno l'impressione di trovarsi lì per caso e di non essere per nulla organizzati su come portare a termine l'impresa.
REGIA:
Lino D’Ambrosio